E’ necessario che: “…chi si gloria si glori di questo: che ha intelligenza e conosce me, che sono il Signore. Io pratico la bontà, il diritto e la giustizia sulla terra, perché di queste cose mi compiaccio-, dice il Signore” (Ger.9:24).

Io mi glorio di questo che: “ …dunque non siete più né stranieri né ospiti; ma siete concittadini dei santi e membri della famiglia di Dio” (Ef.2:19). Non abbiamo avuto alcun merito, affinché non ci gloriassimo di noi stessi, ma in Dio che “…ha voluto generarci secondo la sua volontà mediante la parola di verità, affinché in qualche modo siamo le primizie delle sue creature” (Gcm.1:18).

Se apparteniamo alla famiglia di Dio, siamo figli, eredi di Dio e coeredi di Cristo (Rom.8:17), per aspettare la redenzione “…ma ciascuno al suo turno: Cristo, la primizia; poi quelli che sono di Cristo, alla sua venuta” (1Cor.15:23).

Gesù è il primo uomo, che è risuscitato dai morti; infatti, è scritto che Egli è il “…primo tra i risorti dalla morte, avrebbe annunziato la luce al popolo e ai pagani” (At.26:23). Gesù è “…il primogenito di ogni creatura” (Col.1:15) e “…affinché egli sia il primogenito tra molti fratelli” (Rom.8:29). Nessun dubbio, Gesù è “…il primogenito dai morti, affinché in ogni cosa abbia il primato” (Col.1:18; Ap.1:5).

Ma ora Cristo è stato risuscitato dai morti, primizia di quelli che sono morti” (1Cor.15:20).

Alla sua venuta si compirà ciò che Gesù disse: “Poiché questa è la volontà del Padre mio: che chiunque contempla il Figlio e crede in lui, abbia vita eterna; e io lo risusciterò nell’ultimo giorno” (Gv.6:40).

Se vogliamo appartenere alla famiglia di Dio, abbandoniamo ogni desiderio carnale, perché non appartiamo più al mondo, ma a Dio “Così anche voi fate conto di essere morti al peccato, ma viventi a Dio, in Cristo Gesù” (Rom.6:11).

La nostra certezza è che: “…il mondo passa con la sua concupiscenza; ma chi fa la volontà di Dio rimane in eterno” (1Gv.2:17).