Capitolo 12.
Questo capitolo contiene molte profezie, riguardo Israele.
Rivela anche, come Satana sarà vinto e verrà scacciato dai cieli, perché la Chiesa prenderà il suo posto con il suo Salvatore e Signor Gesù nei cieli.
“Poi un grande segno apparve nel cielo: una donna rivestita del sole, con la luna sotto i piedi e una corona di dodici stelle sul capo” (v.1).
In analogia, la donna rappresenta Israele, durante tutto il millennio. Il residuo santo (Is.4:3) sarà rivestito del sole, ovvero della gloria di Dio, che lo illuminerà, “…ma l’Eterno sarà la tua luce eterna e il tuo DIO la tua gloria” (Is.60:19).
La luna sotto i suoi piedi simboleggia tutti i regni del mondo, sottoposti a Israele (Mich.7:17). Il profeta Isaia rivela che: “…la nazione e il regno che non vorranno servirti, periranno; quelle nazioni saranno completamente distrutte” (Is.60:12)
“I re saranno i tuoi padri adottivi e le loro regine saranno le tue nutrici; essi si prostreranno davanti a te con la faccia a terra e leccheranno la polvere dei tuoi piedi…” (Is.49:23).
Un residuo d’Israele, che Dio sceglierà, prendendolo dalle dodici tribù, entrerà nel glorioso millennio per vivere e divenire un grandissimo popolo (Is.60:22), profetizzato da Isaia: “In quel giorno l’Eterno degli eserciti sarà una corona di gloria, uno splendido diadema per il resto del suo popolo” (Is.28:5; 60:9). La corona di 12 stelle, sul capo della donna, indicano le dodici tribù di Israele (Ap.21.12), “Sarai una splendida corona nella mano dell’Eterno, un diadema regale nella palma del tuo DIO” (Is.62:3; Zac.9:16).
“Era incinta, e gridava per le doglie e il travaglio del parto” (v.2).
In similitudine, “le doglie di parto” riguardano una parte del residuo santo, che morirà come martire, perché durante la grande tribolazione saranno uccisi dall’uomo con il potere del dragone, che è Satana, come precisato: “La sua coda trascinava la terza parte delle stelle del cielo e le scagliò sulla terra” (v.4).
I santi, in analogia, stelle, sono suddivisi in due gruppi: un residuo passerà indenne nel millennio, mentre l’altro sarà martire, perché sarà ucciso dal re, indicato come bestia, che sale dal mare, cioè proveniente dai popoli e nazioni (Ap.17:15; Dan.8:1; 11:33-35; Ap.12:4; 13:7).
“Apparve ancora un altro segno nel cielo: ed ecco un gran dragone rosso, che aveva sette teste e dieci corna e sulle teste sette diademi” (v.3; Ap.13:1; 17:3,7).
I diademi sulle sette teste significano che, in quel tempo, il dragone (Satana) inizierà a regnare e affiderà il suo regno, potenza e autorità all’uomo, che verrà dal mare (Ap.17.15).
Riguardo alla nascita del Messia, proveniente da Israele e, in particolare, dalla tribù di Giuda “Il dragone si pose davanti alla donna che stava per partorire, per divorarne il figlio, non appena lo avesse partorito. Ed ella partorì un figlio maschio, il quale deve reggere tutte le nazioni con una verga di ferro” (Sal.2:9) e il figlio di lei fu rapito vicino a Dio e al suo trono” (v.4,5, Col.3:1; Ebr.1:3,13).
Infatti, Satana, usando Erode, cercò di far morire Gesù, nato dalla stirpe di Davide (Mt.2:13,18), ma Gesù visse, morì e risorse “…fu portato in cielo e si assise alla destra di Dio” (Mrc.16:19).
All’inizio del regno satanico, l’uomo (bestia) perseguiterà il residuo scelto per vivere, ma “…la donna fuggì nel deserto, dove ha un luogo preparato da Dio, per esservi nutrita per mille duecentosessanta giorni” (v.6). Il residuo di tutte le tribù d’Israele, scelto per vivere (Is.4.3; Dan.12:1), sarà condotto in un luogo nascosto, dove Dio stesso li proteggerà per tutto il tempo della grande tribolazione, lontano dalle truppe guidate dall’uomo-bestia, dove non potranno raggiungerli.
All’inizio degli ultimi sette anni (una settimana) avverrà quello che vide il profeta: “…ci fu una battaglia nel cielo: Michele e i suoi angeli combatterono contro il dragone. Il dragone e i suoi angeli combatterono, ma non vinsero, e per loro non ci fu più posto nel cielo.
Allora: “Il gran dragone, il serpente antico, che è chiamato diavolo e Satana, il seduttore di tutto il mondo… (v.7,8) sarà gettato sulla terra (Israele), insieme a tutti i suoi angeli ribelli. Quando il diavolo sarà cacciato giù dai cieli, non potrà mai più ritornarci e, quando scenderà sulla terra, cioè in Israele, non regnerà ancora fino al giorno stabilito da Dio (ultimi tre anni e mezzo)..
Attenzione a quanto segue: “Ci fu una voce nel cielo che diceva: -Ora è venuta la salvezza e la potenza, il regno del nostro Dio e il potere del suo Cristo, perché è stato gettato giù l’accusatore dei nostri fratelli, colui che giorno e notte li accusava davanti al nostro Dio” (v.10). Per la Chiesa sarà giunto il momento della salvezza eterna, perché la sposa di Cristo non ha amato la propria vita, fino a esporla alla morte ogni giorno vissuto su questa terra.
Il nemico, Satana, l’accusatore sarà sconfitto per sempre da Cristo (l’Agnello), il Vincitore, che ha dato la sua vita per il riscatto della Chiesa, ovvero la Sua sposa, che sono chiamati gli “…eletti e fedeli” (Ap.17:14).
Sarà detto loro di gioirsi: “Perciò rallegratevi, o cieli, e voi che abitate in essi! Guai a voi, o terra (Israele), o mare! (popoli e nazioni, Ap.17:15), perché il diavolo è sceso verso di voi con gran furore, sapendo di avere poco tempo” (v.12). Infatti, per tutti quelli che resteranno sulla terra e nel mondo, ci saranno guai, perché il diavolo sa che ha solo poco tempo e poi sarà gettato nell’abisso (Ap.20:1,3).
Avverrà che, quando il dragone sarà gettato sulla terra e inizierà a regnare, perseguiterà il residuo dei giudei, che dovrà fuggire verso il monte degli Ulivi per mettersi in salvo (Zac.14:4; Mt 24:16).
Infatti, Gesù profetizzò: “…allora quelli che saranno nella Giudea, fuggano ai monti” (Mt.24:16-21) precipitosamente, perché nessuno, di quelli che si troveranno fuori casa, dovrà tornare in casa per prelevare qualcosa. Inoltre Gesù li esorta di pregare che tutto questo non avvenga di sabato e guai alle donne incinte e a quelle che allattano, perché esse dovranno correre verso il monte degli Ulivi, per mettersi in salvo (Zac.14:4).
In similitudine, “Ma alla donna furono date le due ali della grande aquila affinché se ne volasse nel deserto, nel suo luogo, dov’è nutrita per un tempo, dei tempi e la metà di un tempo, lontana dalla presenza del serpente. Il serpente gettò acqua dalla sua bocca, come un fiume, dietro alla donna, per farla travolgere dalla corrente. Ma la terra soccorse la donna: aprì la bocca e inghiottì il fiume che il dragone aveva gettato fuori dalla sua bocca” (v.14-16).
Il serpente è Satana e l’acqua, gettata dalla sua bocca, sarà l’ordine che darà di raggiungere la donna, cioè il residuo santo di Giuda.
Infatti, il fiume, in allegoria, sarà l’esercito dell’uomo regnante, che inseguirà il residuo santo. La terra, che soccorrerà il residuo, sarà il monte degli Ulivi, che si dividerà in due per far passare, nella valle creatasi, solo il residuo scelto per vivere, mentre si richiuderà, seppellendo l’esercito, che inseguirà i santi. Avvenne la stessa cosa quando Mosè condusse fuori dall’Egitto il popolo di Dio, che “…travolse il Faraone e il suo esercito nel Mar Rosso” (Sal.136:15). Infatti, sarà Gesù stesso a dividere in due il monte degli Ulivi per far passare soltanto il residuo santo, mentre lo chiuderà sopra l’esercito dell’uomo regnante e rimarranno tutti seppelliti vivi.
Dopo questo, Satana vedutosi beffato “… il dragone s’infuriò contro la donna e andò a far guerra a quelli che restano della discendenza di lei che osservano i comandamenti di Dio e custodiscono la testimonianza di Gesù” (v.17). Satana sarà ancora più accanito contro il resto del residuo d’Israele; infatti: “Le fu dato di far guerra ai santi e di vincerli, e le fu dato di avere autorità sopra ogni tribù, popolo, lingua e nazione” (Ap.13:7).
“E si fermò sulla riva del mare” (v.18), cioè si stabilirà nella nazione, che lo accoglierà come re assoluto del mondo. Allora, i martiri (le stelle del cielo) saranno dati nelle sue mani (v.4). Anche il profeta Daniele rivela a proposito che: “fece cadere in terra parte dell’esercito e delle stelle e le calpestò” (Dan.8:10). Una sola parte delle stelle sarà calpestata, ovvero uccisa, mentre l’altra parte rimarrà viva per entrare nel millennio e ripopolare Israele. Il profeta rivela per Israele: “Sorgi, risplendi, poiché la tua luce è giunta, e la gloria del Signore è spuntata sopra di te!” (Is.60:1; 49:20-26).
Salomone nei suoi Cantici rivelò la bellezza, l’amore e la gloria d’Israele, quando Dio lo riprenderà come suo popolo (vedi es. Cantico dei Cantici 4:1-16).
Capitolo 13.
Molti leggono le profezie di questo meraviglioso libro, ma non comprendendo, espongono la loro interpretazione, non tenendo conto che, se aggiungono o tolgono, saranno condannati (Ap.22:18,19).
Questo capitolo è la rappresentazione delle due bestie: quella che viene dal mare, ovvero da popoli e nazioni (Ap.17:15) e l’altra che viene dalla terra, indicando la terra promessa, che è Israele.
Le due bestie saranno due uomini. L’attributo bestia è dato per la ferocia con cui regneranno. Il profeta espone la crudeltà della prima bestia “Poi vidi salire dal mare una bestia che aveva dieci corna e sette teste, sulle corna dieci diademi e sulle teste nomi blasfemi” (Ap.13:1).
Il profeta Daniele vide quattro bestie salire dal mare, vale a dire quattro regni (Dan.7:3). Ad oggi, tre di questi regni sono passati, uno sta regnando ancora e lo farà fino all’apparire dell’uomo iniquo (Ap.17:10). Ogni regno è paragonato a una bestia, nella visione del profeta Daniele. La prima bestia è il leone (uguagliato al regno di Babilonia), la seconda bestia è l’orso, che rappresentò i regni di Media-Persia e la terza bestia è il leopardo, che raffigura l’Impero Romano.
Invece il profeta e apostolo Giovani vide le stesse bestie a ritroso, perché questi regni sono già passati; infatti, la bestia che sale dal mare vista dal profeta e apostolo è simile al leopardo, cioè l’impero romano, che possiederà però tutto il potere e autorità degli altri regni già passati; in similitudine, i piedi dell’orso e la bocca come quella del leone.
Le dieci corna, che sono sulla bestia, indicano dieci re o presidenti che non regneranno fino a quando “…riceveranno potere regale, per un’ora, insieme alla bestia” (Ap.17:12). In similitudine, le dieci corna e i diademi su di loro indicano la potenza di cui saranno dotati i dieci re. Mentre le sette teste, avendo nomi blasfemi, indicate sulla bestia che sale dal mare, sono sette regni. Con il settimo e ultimo regno si compie l’ira di Dio (Ap.14:10) su ogni popolo e nazione del mondo; infatti, Dio riverserà le sette coppe della sua ira contro tutti gli operatori di iniquità (Ap.15:1).
All’uomo indicato come bestia, che sale dal mare, “Il dragone le diede la sua potenza, il suo trono e una grande autorità” (v.2). La testa o il regno ferito a morte fu l’impero romano, che cadde e fu diviso in quattro regni. In seguito, da esso, prese forma un nuovo modello di potere, in analogia, la quarta bestia, diverso da tutti gli altri regni (Dan.7:23), perché dominato dal regno religioso, che iniziò già dal 476 d.C. circa, dalla caduta dell’impero romano di Occidente e consolidatosi con l’alleanza col sacro (alleanza papa con i Franchi) romano (ispirato al modello romano) impero. Questo regno durerà fino alla venuta di quell’empio (2Tes.2:8).
L’impero romano o Unione Europea sarà ricomposto dalla bestia, come era dal principio, prima della sua caduta “…e tutta la terra, meravigliata, andò dietro alla bestia” (v.3). Tutti adoreranno Satana, il dragone e l’uomo, che riceverà da lui il regno, la potenza e l’autorità e diranno: “Chi è simile alla bestia? e chi può combattere contro di lei?” (v.4). Il peccato regnerà sovrano, proprio perché alla bestia, Dio gli darà potere di pronunciare, con superbia, bestemmie, ma solamente per 42 mesi.
L’uomo feroce bestemmierà contro il nome di Dio, contro il suo tabernacolo e contro la Chiesa, i santi che “…abitano nel cielo” (v.6). Egli avrà “…autorità sopra ogni tribù, popolo, lingua e nazione” (v.7). Le fu dato di far guerra al residuo santo, perché daranno la propria vita. La bestia li vincerà e li ucciderà, perché non si prostreranno e non adoreranno l’immagine (v.15,16).
Del residuo martire, appartenente al popolo israelita, il profeta Daniele avverte che: “… quei saggi alcuni cadranno per essere affinati, purificati, resi candidi fino al tempo della fine” (Dan.8:10; 11:32-35; 12:1-3; Ap.12:4). Solamente il residuo santo non adorerà l’uomo del peccato, l’empio (2Tes.2:3-8), perciò saranno uccisi dalla bestia. Essi saranno i martiri indicati in Ap.20:4, mentre “L’adoreranno tutti gli abitanti della terra il cui nome non è scritto fin dalla fondazione del mondo nel libro della vita dell’Agnello immolato” (v.8). Tutto avverrà come è già stato determinato da Dio “Colui che deve andare in prigionia, andrà in prigionia; colui che deve essere ucciso di spada di spada sia ucciso”. Un residuo santo è riservato al martirio e, per la grande prova che dovranno subire, ascoltando lo Spirito, riceveranno un piccolo aiuto (Dan.11:34), per affrontare la morte con fede e costanza.
Il falso profeta (verso 11).
Notiamo che la prima bestia, che sale dal mare, ha la funzione come regnante politico, dittatore assoluto sul mondo intero. Egli perciò riceverà regno, potenza e autorità dal dragone, che è Satana, mentre la seconda bestia, “…che saliva dalla terra, e aveva due corna simili a quelle di un agnello, ma parlava come un dragone” (v.11) verrà dalla terra promessa (Israele). Essa sarà simile a Cristo, l’Agnello di Dio, ma il suo parlare sarà come quello di un dragone (vedi verso 6).
In questo capitolo, mai è indicata nessuna bestia come anticristo, mentre molti affermano che l’anticristo regnerà, non avendo compreso il compito delle due bestie. Da notare che solo nel capitolo 16:13; 19:20; 20:10 è indicato come falso profeta e non come anticristo. Il suo compito consisterà nel far adorare tutti la prima bestia, che avrà il potere universale; così lo adoreranno tutti gli uomini, dal più grande al più piccolo e dal più ricco al più povero. Egli convincerà tutti quelli che non hanno il loro nome scritto nel libro della vita, fin dalla fondazione del mondo (verso 8), facendo “…grandi segni miracolosi sino a far scendere fuoco dal cielo sulla terra in presenza degli uomini” (v.13).
Facciamo attenzione, questi miracoli e prodigi, che la seconda bestia (falso profeta) farà, sono solo illusione ottica; infatti, l’apostolo rivela: “La venuta di quell’empio avverrà per l’azione di Satana, accompagnata da ogni sorta di portenti, di segni e di prodigi bugiardi” (2Tes.2:9).
“E seduceva gli abitanti della terra con i segni miracolosi che le fu concesso di fare in presenza della bestia, dicendo agli abitanti della terra di erigere un’immagine della bestia che aveva ricevuto la ferita della spada (impero romano caduto) ed era tornata in vita (ricostruito)” (v.14).
Avverrà che sarà concesso di dare uno spirito all’immagine della bestia, affinché potesse parlare e così far uccidere tutti quelli che non l’adorassero (v.15).
Sarà quindi lo spirito dell’immagine della bestia, che ordinerà chi uccidere per non averla adorata. Inoltre, sarà ancora lo spirito, che sarà nella statua del re, a obbligare tutti “…a farsi mettere un marchio sulla mano destra o sulla fronte” (v.16). Attenzione, perché: “Nessuno poteva comprare o vendere se non portava il marchio, cioè il nome della bestia o il numero che corrisponde al suo nome” (v.17). Sarà un marchio, che non conterrà, come molti credono falsamente, i propri dati anagrafici, sanitari, contabili, ecc. della persona, ma riporterà solo il nome della bestia oppure il numero del suo nome, che è 666.
Quindi la bestia che viene dal mare, cioè da popoli e nazioni, è il figlio della perdizione, l’empio (2Tes.2:3) o l’uomo spregevole (Dan.11:21), colui che riceverà il regno, la potenza e l’autorità dal dragone (Satana), mentre la bestia, che sale dalla terra (Israele), è il falso profeta (vedi Ap.16:13; 19:20; 20:10). Il falso profeta, durante tutto il periodo della Grazia, è indicato dagli apostoli come l’anticristo “…che nega il Padre e il Figlio” (1Gv.2:22; 2:18; 4:3), perchè cercherà in ogni modo di negare il Cristo, che vuol dire Messia (Gv.1:41) e Figlio di Dio (Ap.2:18; 1Gv.5:5,9,10,12,13,20; Mrc. 1:1; Lc.1:35; Gv.1:34;,49,3:18,36).
“Qui sta la sapienza. Chi ha intelligenza, calcoli il numero della bestia, perché è un numero d’uomo; e il suo numero è seicentosessantasei” (v,18).
I traduttori o revisori, senza alcuna conoscenza spirituale, hanno trascritto il valore seicentosessantasei, mentre va letto come tre volte sei, perché ogni cifra 6 corrisponde a una mente carnale, umana: quella della bestia, che sale dal mare; dell’altra, che sale dalla terra e del dragone, che attraverso le loro menti, li dirigerà a compiere la devastazione del mondo intero (Is.54:16; Ger.51:56; Dan.9:27).
Tre numeri 6, perché anche il dragone, pur essendo spirito “…forte come il ferro… mescolato con l’argilla molle” (Dan.2:41,42), si dovrà adattare a compiere tutte le devastazioni attraverso l’uomo (l’argilla).