Molti credenti si addolorano, chiedendosi il motivo della morte dei bambini.
Sapendo che Dio ha il potere sulla vita e sulla morte di ogni essere vivente, “Ora vedete che io, io sono Lui, e che non vi è altro DIO accanto a me. Io faccio morire e faccio vivere, ferisco e risano, e non vi è nessuno che possa liberare dalla mia mano” (Deut.32:39). Tanti rimangono perplessi quando un bambino muore, incolpando di ingiustizia Dio, per averlo tolto ai suoi genitori.
Altrettanto sono adirati, nel caso contrario, quando sempre un bambino soffre per una malattia o per un’infermità grave, allora si raccomandano a Dio, perché possa terminare la sua esistenza, anziché vederlo patire.
Il cuore dell’uomo è irrimediabilmente corrotto e molto sensibile alla carnalità, giudicando secondo le apparenze, i costumi, l’educazione e cultura personale, perché “Il cuore è ingannevole più di ogni altra cosa e insanabilmente malato; chi lo può conoscere?” (Ger.17:9).
Non riflettono spiritualmente e, proprio perché i bambini sono giustamente ritenuti innocenti, puri, genuini e incontaminati, fino all’età della consapevolezza del bene e del male, sono “presi” e tolti da Dio, per essere preservati dal peccato e stare così alla sua presenza, dove godono della sua gloria: “Il giusto muore e nessuno vi bada; gli uomini pii sono portati via e nessuno considera che il giusto è portato via davanti al male” (Is.57:1). Infatti Gesù ordinò ai discepoli: “Lasciate i piccoli fanciulli venire a me, perché di tali è il regno dei cieli” (Mt.19:14; Mrc.10:14).
Tutti quelli che si chiedono perché il Creatore e Signore di tutto, faccia o non faccia alcune cose, dovrebbero prima capire che l’Eterno compie sempre la sua volontà: “Ma il nostro DIO è nei cieli e fa tutto ciò che gli piace” (Sal.115:3), “Io riconosco che tu puoi tutto, e che nessun tuo disegno può essere impedito” (Gb.42:2) e non come noi desideriamo che vadano le cose.
Gli adulti dovrebbero poi diventare come piccoli fanciulli: semplici, ubbidienti e sinceri, per poter entrare nel regno di Dio, come Gesù avvertì: “In verità vi dico: se non vi convertite e non diventate come piccoli fanciulli, voi non entrerete affatto nel regno dei cieli” (Mt.18:3).
Sappi inoltre che, solo se tu divieni semplice, come un piccolo fanciullo, genuino, senza pregiudizi o malizia, ti sarà rivelato il piano di Dio, perché con la tua intelligenza o sapienza carnale, anche se hai molto studiato e hai preso più attestati, titoli e riconoscenze, non riuscirai a comprendere lo spirituale, che procede da Dio. La tua conoscenza scientifica non ti servirà, anzi ti sarà di ostacolo, come è evidente: “Or l’uomo naturale non riceve le cose dello Spirito di Dio, perché sono follia per lui, e non le può conoscere, poiché si giudicano spiritualmente” (1Cor.2:14).
Per entrare nel regno dei cieli, dobbiamo essere umili, semplici come bambini, ubbidienti al Padre e sottomessi alla sua volontà.
I dodici apostoli di Gesù non avevano titoli di studio e non erano dotti, così furono considerati Pietro e Giovanni dal sinedrio: “Or essi, vista la franchezza di Pietro e di Giovanni e avendo capito che erano uomini illetterati e senza istruzione, si meravigliavano e riconoscevano che erano stati con Gesù” (Atti 4:13). Tutti furono però ripieni di potenza dello Spirito Santo (eccetto Giuda Iscariota) e si misero ad annunciare la Via del Signore a tutto il mondo, ubbidienti al comando di Gesù: “Andate; ecco, io vi mando come agnelli in mezzo ai lupi” (Lc.10:3), “…Andate per tutto il mondo e predicate l’evangelo a ogni creatura: chi avrà creduto e sarà stato battezzato, sarà salvato, ma chi non avrà creduto, sarà condannato” (Mrc.16:15,16).
In effetti, per comprendere la Parola di Dio, non occorre alcun titolo di studio, ma occorre essere ripieni di Spirito Santo, la sola verità che procede da Dio. Leggere, meditare e ascoltare quello che lo Spirito rivela al nostro spirito, che è il solo elemento costituito a tale proposito. Se invece noi usassimo la mente carnale, il nostro spirito rimarrebbe inattivo, messo da parte, cioè come morto.
Solo quelli che sono nati di nuovo o nati da Dio, sono figli di Dio e quindi hanno la mente di Cristo: “Infatti chi ha conosciuto la mente del Signore per poterlo ammaestrare? Or noi abbiamo la mente di Cristo” (1Cor.2:16) per pensare alle cose spirituali.
Non essere quindi addolorato o rattristato per la morte dei bambini, perché essi sono di Dio ed è il Signore a prenderseli, quando e come vuole. Certamente, per la gente comune, se non comprendono il piano di Dio, resteranno afflitti da questi avvenimenti e sembra che Dio faccia morire i bambini innocenti, senza ragione.
Dio è il Creatore, il Signore di tutto e ogni cosa è sotto il suo controllo. Così Egli può fare e disporre ogni evento, secondo il suo piano e quindi non sta a noi accusarlo per ciò che a noi sembra male. Noi siamo solo polvere o argilla nelle mani di Dio, a Lui dobbiamo rendere onore e gloria per qualunque cosa Egli faccia.
Sii fedele, ubbidiente e sottomesso alla sua Autorità, Gesù disse: “…non temete coloro che uccidono il corpo, ma non possono uccidere l’anima; temete piuttosto colui che può far perire l’anima e il corpo nella Geenna (Mt.10:28), perché “Il timore dell’Eterno è il principio della sapienza, e la conoscenza del Santo è l’intelligenza” (Prv.9:10).
Noi non abbiamo altro bene all’infuori di Cristo Gesù, perché è Lui che ci ha fatto conoscere il Padre (Dio). Senza di Cristo, nostro Signore, noi non avremmo mai conosciuto Dio, ma Gesù fu mandato da Dio e fu ubbidiente al suo comando, dicendo: “Farò conoscere il tuo nome ai miei fratelli, io ti celebrerò in mezzo all’assemblea” (Ebr.2:12).
E’ attestato: “Nessuno ha mai visto Dio; l’unigenito Figlio, che è nel seno del Padre, è colui che lo ha fatto conoscere” (Gv.1:18). Non ti allontanare dalla verità, che è stata scritta anche per noi degli ultimi giorni. Prendiamo esempio da Gesù e restiamo ubbidienti alla sua Parola fino alla fine del nostro cammino qui sulla terra.
Non resteremo delusi.