Dio rivelò al profeta Isaia la missione di Gesù, affermando: “Dopo il suo intimo tormento vedrà la luce e si sazierà della sua conoscenza; il giusto mio servo giustificherà molti, egli (Gesù) si addosserà la loro iniquità. Perciò io (Dio) gli darò in premio le moltitudini, dei potenti egli farà bottino, perché ha consegnato se stesso alla morte ed è stato annoverato fra gli empi, mentre egli portava il peccato di molti e intercedeva per i peccatori” (Is.53:11,12).
Ogni Parola di Dio si compì e avvenne che, per l’ubbidienza di Cristo, “…i molti saranno costituiti giusti” (Rom.5:19, 15; 8:29).
Gesù sarà Re dei re, in eterno. Dio gli ha sottoposto ogni regno e potestà “Ogni cosa egli ha posta sotto i suoi piedi e lo ha dato per capo supremo alla chiesa” (Ef.1:22; 1Cor.15.27,28; Ebr.2:5-8). Ancora per bocca del salmista, rivela: “Annunzierò il decreto del Signore. Egli mi ha detto: -Tu sei mio figlio, io oggi ti ho generato. Chiedi a me, ti darò in possesso le genti e in dominio i confini della terra. Le spezzerai con scettro di ferro, come vasi di argilla le frantumerai-“ (Sal.2:7,9) (ovvero le moltitudini dei potenti). E’ confermato che: “Egli le governerà con scettro di ferro e pigerà nel tino il vino dell’ira furiosa del Dio onnipotente” (Ap.19: 15), perché Gesù è lo scettro di giustizia del regno di Dio “…e lo scettro del tuo regno è uno scettro di giustizia” (Sal.45,7,8; Ebr.1:5; Dan.2:34,35).
Abbiamo la certezza in Cristo che: “Dio ci ha liberati dal potere delle tenebre e ci ha trasportati nel regno del suo amato Figlio” (Col.1:13). Se vogliamo raggiungere la salvezza e regnare con il nostro Re e Salvatore, occorre perseverare, essere fedeli e santi, camminando come Gesù camminò (1Gv.2:6; 2Tmt.2:10,13). Dio è fedele e mantiene le sue promesse.
Molte volte succede che leggiamo la Parola, ma senza comprendere quello che gli apostoli e profeti rivolgono alle nostre anime, tramite lo Spirito di Dio.
Sono stata attratta da ciò che l’apostolo Paolo disse: “Perciò sopporto ogni cosa per gli eletti, perché anch’essi raggiungano la salvezza che è in Cristo Gesù, insieme alla gloria eterna. Certa è questa parola: Se moriamo con lui, vivremo anche con lui; se con lui perseveriamo, con lui anche regneremo; se lo rinneghiamo, anch’egli ci rinnegherà; se noi manchiamo di fede, egli però rimane fedele, perché non può rinnegare se stesso” (2Tmt.2:10-13).
Tutti gli eletti raggiungeranno la salvezza eterna, perché tramite la morte di Gesù vengono perdonati tutti i peccati commessi nel passato, quando erano senza conoscenza “…affinché i chiamati ricevano l’eterna eredità promessa” (Ebr.9:15). I fedeli devono vivere sempre per Cristo in ogni modo, mentre quelli che lo rinnegano, saranno rinnegati, come Gesù lo confermò: “Ma chiunque mi rinnegherà davanti agli uomini, anch’io rinnegherò lui davanti al Padre mio che è nei cieli” (Mt.10:33).
Dio non cambia mai: “Fedele è Dio, dal quale siete stati chiamati alla comunione del Figlio suo Gesù Cristo, nostro Signore” (1Cor.1:9).
La nostra certezza è in Cristo che, se poniamo la fede in Dio, che ci ha chiamati a fare la sua volontà, ci preserverà anche da ogni caduta, perché: “Dio infatti non ci ha destinati a ira, ma ad ottenere salvezza per mezzo del nostro Signore Gesù Cristo” (1Tes.5:9). Restiamo quindi ubbidienti al Signor Gesù, che affermò: “…chi ascolta la mia parola e crede a colui che mi ha mandato, ha vita eterna; e non viene in giudizio, ma è passato dalla morte alla vita” (Gv.5:24).
Per tutti quelli che non sono destinati ad ira, non vi sarà giudizio, ma passeranno direttamente dalla morte alla vita, così sarà per tutta la Chiesa o sposa di Cristo, che “…con il prezioso sangue di Cristo, come quello di un agnello senza difetto né macchia… essendo stati rigenerati non da un seme corruttibile, ma immortale, cioè dalla parola di Dio viva ed eterna” (1Ptr.1.19-23).
Non aspettiamo più altro tempo, ma ravvediamoci da ogni nostra malvagità, prendendo in ubbidienza totale ciò che gli apostoli raccomandarono: “abbiamo esortato, confortato e scongiurato ciascuno di voi a comportarsi in modo degno di Dio, che vi chiama al suo regno e alla sua gloria” (1Tes.2:12; Ef.4:1).
“Perciò, fratelli, sforzatevi sempre maggiormente di rendere sicura la vostra vocazione ed elezione perché, facendo queste cose, non inciamperete mai” (2Ptr.1:10).