“Io ti celebrerò, o Eterno, con tutto il mio cuore, narrerò tutte le tue meraviglie” (Slm.9:1)
Mi rende estremamente felice potervi raccontare quello che Dio ha fatto per me quando ero molto piccola.
Nei miei ricordi sono impresse ancora forti emozioni, legate alle riunioni familiari che si tenevano nella mia casa, alle preghiere e ai canti che tutti intonavano per celebrare il Signore.
Rimanevo sveglia mentre tutti cantavano, facendomi avvolgere dalle melodie degli inni. Non appena le preghiere iniziavano, però, mi addormentavo su una panca, vicino al camino acceso.
Quando aprivo gli occhi era mattina e mi trovavo nel mio letto: il mio pensiero tornava alla sera precedente e mi sentivo triste per essermi addormentata e non aver pregato assieme agli altri. Pensavo a quei canti ed il mio cuore era felice: l’unica cosa che desideravo era che arrivasse subito sera per veder radunate intorno a me ancora una volta tutte quelle persone.
Le visite familiari col tempo cessarono e con loro quei canti che così tanto mi avevano commossa.
Dopo qualche anno, trovandomi in campagna vicino alla casa dove abitavo con la mia famiglia, una signora molto gentile mi chiese se fossi stata io la bambina che dormiva sulla panca di quella stessa casa, nelle serate di preghiera di qualche anno prima.
Quelle serate le ricordavo molto bene, perché anche la mia voce si univa spesso a quella di tutti i presenti per adorare il Signore.
Le risposi che ero proprio io quella bambina e lei mi disse: “Tu da grande sarai benedetta da Dio: ho visto una grande luce che ti avvolgeva, mentre dormivi su quella panca!“.
Quelle parole sono rimaste indelebili nel mio cuore: sono passati anni, ma ancora le ricordo perfettamente, anche se allora non ne capii il vero significato. Quasi impaurita pensavo a quella luce avvolgente che la signora mi aveva descritto e mi chiesi: “Chi può interessarsi a me?“.
Qualche anno più tardi iniziò la scuola e anche un periodo di grandi afflizioni: mi resi conto di essere ipovedente, dovuto ad un difetto visivo presente fin dalla nascita chiamato “nistagmo”, ossia il movimento rapido incontrollato della pupilla dell’occhio. Non riuscivo a fissare un’immagine e nel provare a farlo la visione stessa risultava distorta e tutto intorno a me sembrava muoversi.
Era un vero incubo: molte volte mi spaventavo quando mi trovavo sola, ma, ingenuamente, pensavo che tutti vedessero il mondo nel mio stesso modo e questo mi consolava. Supponevo che nessuno mostrava di aver paura, per cui neanche io dovevo averne. I miei genitori mi credevano normale e come tale mi consideravano.
Solo a scuola l’insegnante si accorse di questo mio problema e mi trattava con un speciale riguardo. Ero una bambina molto studiosa, mi piaceva leggere per ore ed i risultati scolastici erano davvero buoni. In poco tempo la scuola divenne la mia seconda famiglia: tutti mi dimostravano il loro affetto, dalle mie compagne alla maestra, che mi prendeva come esempio di grande forza morale.
All’età di sette anni conobbi un grande amico con cui parlare, raccontare tutti i miei problemi, sempre disponibile e sempre pronto ad ascoltarmi. Era un amico sincero, amabile e pronto a soccorrermi nelle difficoltà: mi avvolgeva e, alla sua ombra, io trovavo riposo e conforto, nessuno poteva toccarmi, perché godevo di tutta la sua protezione.
Spesso venivo rimproverata dai miei genitori per qualcosa che avevo rotto, perché invece di posarla sul tavolo, ad esempio, la lasciavo cadere a terra, non stimando la giusta posizione nello spazio, a causa del mio difetto visivo.
Era una cosa molto triste essere rimproverata per cattive azioni compiute inconsapevolmente. La mia sensibilità era offesa e così il mio animo era sempre più afflitto: zitta, zitta mi allontanavo da casa ogni volta.
Vivevo con la mia famiglia in una casa in campagna, a cinque minuti di distanza dal paese, dove sarei spesso voluta scappare per sfuggire dai miei problemi, ma non lo feci mai.
In estate preferivo rifugiarmi sotto l’ombra di un albero a pregare ed a piangere ed invocando chiedevo al mio unico amico cosa avevo fatto di sbagliato, implorando il suo perdono.
Amavo i miei genitori e non avrei mai fatto qualcosa di sbagliato o dato loro dispiaceri.
Con le lacrime esclamavo: “Dio mio! Non mi alzerò da qui se tu non mi togli questo peso che ho nell’animo!“.
Mi sentivo schiacciata da un oppressione insopportabile e continuando a supplicare, mi addormentavo. Appena sveglia mi sentivo libera, felice e non ricordavo più il disagio fastidioso che mi affliggeva.
Naturalmente in estate, molti animali si aggiravano nei campi cercando cibo; spesso sentivo serpenti strisciarmi vicino, li sentivo ma non li potevo vedere. Di una cosa ero certa: quel Dio che mi aveva resa libera era anche capace di proteggermi da ogni serpente velenoso.
La felicità che provavo era così grande che, canticchiando inni al Signore, tornavo a casa.
Inizialmente avvertii che mi stavo allontanando dalla mia famiglia: quando pregavo, i miei genitori mi chiamavano, ma io non potevo rispondere, perché ero con il mio Padre celeste, Colui che ascoltava ogni volta il dolore della mia anima. Dopo poco tempo i miei genitori smisero di chiamarmi, forse perché avevano capito che riuscivo a trovare conforto solo nelle braccia del mio amico: il mio Dio e il mio tutto.
Serbo questo ricordo nel mio cuore come si serba un grande tesoro, l’amore che Dio mi ha mostrato, è una cosa preziosa per me. Ho la certezza che lo stesso Dio di quando ero piccola è lo stesso di oggi: l’averlo conosciuto allora, mi riempie di gioia anche adesso, ma poterlo adorare e servirlo dopo tanti anni, mi rende completa, perché Egli è stato ed è, per me, il rifugio sicuro.
“L’Eterno è la mia rocca, la mia fortezza, il mio liberatore, il mio Dio, la mia rupe in cui mi rifugio, il mio scudo, la potenza della mia salvezza, il mio alto rifugio” (Slm.18:2).
Dopo molti anni, l’amore verso Dio e il Signore Gesù Cristo è grande: il primo di ogni mio pensiero è proprio per Lui.
Sono stata veramente benedetta da Dio: quella luce è la Parola di Dio che oggi è il mio cibo spirituale. Il mio più grande desiderio era quello di conoscere le Scritture Profetiche, ciò che Dio ci ha rivelato per mezzo dei suoi profeti: quello che è già avvenuto e quello che dovrà accadere. Desideravo anche la conoscenza sul popolo di Dio e sono stata esaudita; cosa potrei chiedere di più a Colui che mi ha amata fin dalla mia nascita?
Anche oggi, come quando ero piccola, porto a Cristo ogni mia incertezza nell’afflizione, nella malattia e nei problemi di tutti i giorni, Egli è con me. Sono sicura che non mi abbandona e non mi lascia nella sofferenza, perché mi ama.
All’età di dodici anni ho dato la mia vita a Cristo: promettendogli di servirlo per tutta la vita, battezzandomi nel nome di Gesù Cristo per la remissione dei miei peccati (Atti 2.38).
Ho ricevuto il dono dello Spirito Santo, parlando in nuove lingue.
Dopo aver ricevuto lo Spirito Santo, la mia vista migliorò stabilizzandosi: riuscivo a vedere più chiaramente ciò che mi circondava e le ombre scomparvero poco a poco. A causa del mio difetto visivo, mi sentivo molto sola ed insicura, ma Dio mi ha liberato da ogni paura.
Dio è grande nella sua misericordia, ha mandato il suo Unigenito Figliuolo per portare tutte le mie e le tue iniquità sulla croce del Calvario, morendo al posto nostro.
Egli mi ha dato vita in abbondanza. Gesù afferma: “Il ladro non viene se non per rubare, uccidere e distruggere, ma io sono venuto affinché abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza” (Gv.10:10). Credi anche tu in queste parole?
Io lo testimonio, perché in prima persona ho potuto sperimentare la sua immensa bontà. provala anche tu!
Dio ama gli umili e gli afflitti di cuore.
Chiedi a Dio, come quando un bambino desidera qualcosa dai genitori con già la convinzione di essere accontentato; nessun padre, in particolare, rifiuterebbe di nutrire o vestire il proprio figlio e di farlo felice, perché lo ama e desidera sempre il suo bene, tanto di più il Padre celeste.
Dio ti ama più dei tuoi genitori e più di ogni essere umano al mondo, perché Dio è Amore.
Dona a Lui semplicemente il tuo cuore, senza porti troppe domande e credi solamente nel Suo amore. Chiamalo ed Egli ti risponderà.
Lui sta bussando al tuo cuore ed aspetta soltanto che tu gli apra. Lui non entrerebbe se tu non lo desiderassi; allora fallo entrare e lascia che sia il tuo amico e il tuo confidente.
Egli è fedele alla sua Parola e tutte le promesse che ha pronunciato per bocca dei profeti e degli apostoli, sicuramente le manterrà.
Raccontagli le tue angosce e le tue difficoltà, sarà il tuo Salvatore.
Il Signore ha garantito la vita eterna a tutti coloro che lo accettano e che gli ubbidiscono con tutto il cuore: nessun altro può darti salvezza (Atti 4:12) né felicità attraverso le cose di questo mondo, perché esse sono passeggere ed ingannevoli, appartengono al diavolo.
Ha assicurato a tutti noi un Salvatore e ci ha mandato Gesù. Questa realtà è stata disposta prima della creazione del mondo. Migliaia di anni sono passati da quel momento fino all’arrivo di Gesù sulla terra, come era stato promesso. Gesù è stato dato in sacrificio di tutti i nostri peccati; è stato da Dio risuscitato e siede alla sua destra, egli è colui “…che intercede per noi” (Rom. 8:34 – Ebr.7:25).
Esiste “…un solo mediatore tra Dio e gli uomini: Cristo Gesù uomo” (1Tim.2:5).
Ascolta la sua voce, Egli ti chiama per nome. Non resistergli, ma confessagli tutti i tuoi peccati, Egli è giusto e perdona tutti coloro che, con cuore puro, si accostano a Lui (Ef.1:7 – Col.1:14).
E’ bello essere amati da Colui che è al di sopra di tutto e che ha creato tutto, essendone anche il padrone della mia e della tua vita; tutto appartiene a lui.
Oggi, Gesù ci sta offrendo la sua meravigliosa Grazia, perché ha già pagato con il suo sangue tutte le nostra iniquità, non rifiutarla. Rimanere nella schiavitù del peccato ed essere alla fine condannati per non aver accettato la sua grazia e perdono, è un suicidio, è un errore grave.
Accetta la salvezza e vivrai per l’eternità come figlio/a di Dio, i figli sono anche “…eredi di Dio e coeredi di Cristo” (Rom. 8:17).
Non ti scoraggiare! Intraprendi la strada della salvezza, della giustizia e della santità, come ho fatto io e vedrai la tua vita cambiare.
Cerca Dio con forte desiderio e lo troverai, perché Gesù sostiene: “…chiunque chiede riceve, chi cerca trova e sarà aperto a chi bussa” (Mt.7:8; Lc.11:10).
Affrettati, non tardare, oggi è il giorno della Grazia, perché del tuo domani non sai che cosa ti riserverà, qualunque sia la tua età. Non dire: “Avrò tanto tempo nella mia vita, oggi voglio divertirmi!“; ti assicuro che ti sentirai vuoto, perciò cercherai sempre nuove esperienze, ma nel momento che rimarrai solo con te stesso, il vuoto ti avvolgerà ed allora ti sentirai insoddisfatto e stanco.
Se invece sperimentassi l’amore che Gesù ha per te, ti sentiresti realizzato: nascerà in te un amore per il prossimo, ti sentirai amato e amerai il tuo Salvatore sopra ogni cosa.
Arrenditi nelle sue braccia aperte, ti assicuro che è meraviglioso.
Gesù è tutto per me, oggi più di ieri. Credi in Lui e lo sarà anche per te. Dio ti benedica nel tuo cammino verso la verità e la vita eterna.
“O Eterno, tu dai ascolto al desiderio degli umili; tu rafforzi il loro cuore, le tue orecchie sono attente” (Slm.10:17).