Molte volte Gesù ci ha esortato: “Se dimorate in me e le mie parole dimorano in voi, domandate quello che volete e vi sarà fatto” (Gv.15:7). Se domandiamo e non riceviamo, vuol dire che Gesù (lo Spirito Santo) non vive in noi, perché per ricevere, dobbiamo mettere in pratica il vangelo.
Quando Gesù vive in noi, conosceremo tutta la verità attraverso lo Spirito, che “…vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto quello che vi ho detto” (Gv.14:26), perché è: “…lo Spirito della verità che procede dal Padre, egli testimonierà di me” (Gv.15:26).
Lo Spirito ci fa ricordare tutta la Parola di verità, per metterla in pratica; lo Spirito non può mentire, perché Egli è verità.
L’apostolo Paolo ci raccomanda: “Esaminate voi stessi se siete nella fede, mettetevi alla prova. Non riconoscete forse che Gesù Cristo abita in voi? A meno che la prova non sia contro di voi!” (2Cor.13:5). Se la prova sarà contro di noi, è perché non facciamo vivere Gesù in noi, di conseguenza, sarà vano cercare qualunque cosa, perché non la riceveremo.
In quanti possono affermare che Gesù abita in loro?
Pochi, in quanto Gesù stesso dichiara: “Quanto stretta è la porta e angusta la via che conduce alla vita, e pochi sono quelli che la trovano” (Mt.7:14). Chi trova la via, trova allo stesso modo la verità e infine riceverà la vita eterna, perché tutto questo si trova in Gesù.
Senza Gesù saremo sterili, come un albero senza frutto, perciò Gesù riferisce: “Dimorate in me, e io dimorerò in voi. Come il tralcio non può da sé dare frutto se non rimane nella vite, così neppure voi, se non dimorate in me” (Gv.15:4). In questi ultimi tempi di apostasia, molte visioni ingannevoli, simulatrici del bene, sono apparse ai ministri di falsa luce e sono state divulgate. Avendo però la Bibbia nelle loro mani, essi predicano quindi un vangelo apostato, condiviso da molti, perché sono considerati esperti insegnanti e stimati servi.
Per essere cristiani, occorre far vivere Gesù in noi, mentre nei falsi ministri, vive l’orgoglio. L’apostolo Paolo attestò: “Sono stato crocifisso con Cristo: non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me! La vita che vivo ora nella carne, la vivo nella fede nel Figlio di Dio il quale mi ha amato e ha dato se stesso per me” (Gal.2:20).
Tu ed io, se vogliamo ricevere salvezza, occorre nascere da Dio, ovvero vivere per Cristo e lasciare che Cristo viva in noi, esattamente come l’apostolo ha sottolineato con l’essere crocifissi con Cristo (morire al peccato) e non vivere più per se stessi (per la carne), ma vivere “nella fede del Figlio di Dio, il quale ci ha amato e ha dato se stesso per noi” (Gal.2:20).
Gesù presto tornerà per coloro, che hanno creduto in Lui e lo hanno ospitato nel proprio cuore: “…quando verrà per essere in quel giorno glorificato nei suoi santi e ammirato in tutti quelli che hanno creduto, perché la nostra testimonianza in mezzo a voi è stata creduta” (2Tes.1:10).
Credere alla testimonianza degli apostoli, fondatori della Chiesa sulla sola verità e abiurare le false visioni di personaggi, che si dichiarano maestri, apostoli o pastori. Dio avvertì, tramite il profeta, quello che succedeva al popolo israelita: “…I profeti predicono in nome della menzogna e i sacerdoti governano al loro cenno; eppure il mio popolo è contento di questo. Che farete quando verrà la fine?” (Ger.5:31).
Similmente avviene oggi in molte comunità, si predicano menzogne e molti sono coloro che le accettano come verità. L’apostolo Paolo confermò quanto già predetto dal profeta Geremia: “Infatti verrà il tempo che non sopporteranno più la sana dottrina, ma, per prurito di udire, si cercheranno maestri in gran numero secondo le proprie voglie” (2Tmt.4:3).
Ripresentiamo la stessa domanda, posta anche a noi tramite lo Spirito di Dio:
-Che farete quando verrà la fine?-
Se non riconoscete che Gesù Cristo è in voi, cercatelo ed Egli si farà trovare: ”Ecco, io sto alla porta e busso: se qualcuno ascolta la mia voce e apre la porta, io entrerò da lui e cenerò con lui ed egli con me” (Ap.3:20). Gesù rivolse questo invito a quelli degli ultimi tempi (chiesa di Laodicea), cioè a noi. Se ascoltiamo la voce dello Spirito ed apriamo il cuore alla verità, Gesù ci insegnerà ogni cosa, perché starà con noi fino alla fine.
Noi apparteniamo alla Luce e non alle tenebre (1Tes.5:5), perciò vegliamo e non lasciamo che le tenebre ci sorprendano, altrimenti avverrà che non vedremmo più dove poseranno i nostri piedi, inciamperemo e cadremo rovinosamente, senza che qualcuno ci rialzi e subiremo: “…una terribile attesa del giudizio e l’ardore di un fuoco che divorerà i ribelli” (Ebr.10:27).
Il nostro desiderio è quello di stare con Gesù in eterno? Allora mettiamo in pratica: “Non partecipate alle opere infruttuose delle tenebre; piuttosto denunciatele” (Ef.5:11).