“A lui rendono testimonianza tutti i profeti, che chiunque crede in lui (Gesù) riceve il perdono dei peccati mediante il suo nome” (At.10:43).
Tutti i profeti e gli apostoli hanno annunciato, mediante lo Spirito Santo, che il perdono si riceve solo nel nome di Gesù, perciò: “Udito questo, furono battezzati nel nome del Signore Gesù” (At.19:5; 2:38; 8:16; 10:48).
Tutti i fedeli della sposa di Cristo, a partire dai primi fino agli ultimi, per ricevere perdono dei loro peccati, devono essere battezzati nel nome di Gesù. Tutti quelli che invece sono battezzati in altri nomi o nei titoli del Padre, Figlio e Spirito Santo, non hanno quindi ricevuto perdono, perché colui che diede la sua vita, in sacrificio per i peccati di molti, fu Gesù, uomo e non il Padre, né il suo Spirito Santo. Infatti, l’apostolo afferma: “Ignorate voi, che noi tutti che siamo stati battezzati in Gesù Cristo, siamo stati battezzati nella sua morte?… poiché, se siamo stati uniti a Cristo in una morte simile alla sua, saremo anche partecipi della sua risurrezione” (Rom.6:3,5).
Chi è stato battezzato, invocando i titoli (Mt.28:19) del Padre, Figlio e Spirito Santo, come può credere di essere stato perdonato, perché non comprende che il nome del Figlio è Gesù Cristo, che “…è stato manifestato per annullare il peccato mediante il sacrificio di se stesso” (Ebr.9:26) e che fu Dio a risuscitarlo dai morti (Rom.10:9), perciò la nostra salvezza avviene “…per mezzo di Gesù Cristo…” (Gal.1:1) “E in nessun altro vi è la salvezza, poiché non c’è alcun altro nome sotto il cielo che sia dato agli uomini, per mezzo del quale dobbiamo essere salvati” (At.4:12).
Gesù fu senza peccato, ma si caricò dei nostri peccati. Infatti, “Colui che non aveva conosciuto peccato, Dio lo trattò da peccato in nostro favore, perché noi potessimo diventare per mezzo di lui giustizia di Dio” (2Cor.5:20).
Dio trattò Gesù come si considera un peccatore e fu per questo motivo, che Dio lo lasciò morire sulla croce, per espiare i nostri peccati, che erano divenuti suoi, caricandoseli. Non ci illudiamo, perché dove esiste il peccato, non ci può essere Dio, perciò il Padre ritirò il suo Spirito da Gesù Cristo, perché Egli si era caricato delle nostre iniquità; “Tuttavia erano le nostre malattie che egli portava, erano i nostri dolori quelli di cui si era caricato; ma noi lo ritenevamo colpito, percosso da Dio e umiliato! Egli è stato trafitto a causa delle nostre trasgressioni, stroncato a causa delle nostre iniquità; il castigo, per cui abbiamo pace, è caduto su di lui e mediante le sue lividure noi siamo stati guariti” (Is.53:4,5). Infatti, Gesù dichiarò: “…Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?” (Mrc.15:34).
Credere in Dio non porta alla salvezza, come tutti gli israeliti credevano in Dio, ma non ricevettero la salvezza, per la loro incredulità verso Gesù, il Messia. Anche tutti i demoni credono in Dio e tremano, perché riconoscono la sua Onnipotenza, però non sono salvati; infatti è scritto che: “Tu credi che c’è un solo Dio. Fai bene; anche i demoni credono e tremano” (Gcm.2:19). In nessun altro ci può essere salvezza, ma solo”…con il prezioso sangue di Cristo, come quello di un agnello senza difetto né macchia” (1Ptr.1:19), quindi la salvezza si ottiene mediante la fede in Cristo Gesù (2Tmt.3:15).
Gli israeliti non vollero credere in Cristo Gesù, perciò subirono il lunghissimo esilio, rivelato da Mosè e da tutti i profeti “Disperderò voi fra le nazioni e trarrò fuori la spada contro di voi; il vostro paese sarà desolato e le vostre città saranno deserte” (Lev.26:33). Conoscendo i loro cuori, Dio sapeva che essi restavano nell’incredulità, così arrivò la disapprovazione, come Gesù annunciò: “Vedete tutte queste cose? Io vi dico in verità: Non sarà lasciata qui pietra su pietra che non sia diroccata” (Mt.24:2). Dopo la Missione di Cristo sulla terra, gli apostoli predicarono la salvezza, ma solo un residuo credette e fu salvato, perciò arrivò il giorno, dove non ci fu più alcuno che si convertisse, come Paolo e Barnaba affermarono: “Era necessario che a voi per primi si annunciasse la Parola di Dio; ma poiché la respingete e non vi ritenete degni della vita eterna, ecco, ci rivolgiamo agli stranieri” (At.13:46), così la salvezza passò a noi gentili (popoli non Ebrei).
Per tutti gli israeliti increduli, si avverò la parola di Gesù: “Chi cadrà su questa pietra sarà sfracellato; ed essa stritolerà colui sul quale cadrà” (Mt.21:44). Infatti, avvenne che Dio diede Israele nelle mani dei romani, loro nemici, a partire dal 70 d.C.
Dio tolse la terra Santa agli Ebrei e i superstiti li disperse tra tutte le nazioni, così tutta l’ira di Dio fu contro di loro, per non aver riconosciuto il Figlio di Dio, loro e nostro Salvatore, perciò “…essi sono stati troncati per l’incredulità e tu stai ritto per la fede; non insuperbirti, ma temi” (Rom.11:20).
Facciamo attenzione a non rimanere increduli come Israele, perché gli ebrei credevano in Dio, ma rifiutarono di credere nel Figlio di Dio, perché, beffandolo, dicevano: “…egli si è confidato in Dio; lo liberi ora, se veramente lo gradisce, poiché ha detto: -Io sono il Figlio di Dio-” (Mt.27:43), mentre il centurione e quelli che erano con lui, vedendo tutto quello che avvenne, quando Gesù spirò, credettero, affermando: “Veramente costui era il Figlio di Dio!” (Mt.27:54).
Anche oggi, tra coloro che si definiscono cristiani, ci sono purtroppo increduli, come lo furono i Giudei, perché credono in Dio, però rinnegano il Figlio; essi sono ”…coloro che si dicono apostoli e non lo sono, e li hai trovati bugiardi” (Ap.2:2).
Satana li ha abbagliati con la sua falsa luce, perciò sono accecati e non vedono chiaramente, perciò non credono e saranno giudicati, come precisato: “Chi crede in lui (Gesù) non è condannato, ma chi non crede è già condannato, perché non ha creduto nel nome dell’unigenito Figlio di Dio” (Gv.3:18).
Non ignoriamo la Parola di Dio, perché, alla fine, sarà quella che ci condannerà, proprio come Gesù rivelò: “Chi mi respinge e non accoglie le mie parole, ha chi lo giudica; la parola che ho annunziata sarà quella che lo giudicherà nell’ultimo giorno” (Gv.12:48).
Gesù ordinò che tutto si facesse nel suo nome: “Se mi chiederete qualche cosa nel mio nome, io la farò” (Gv.14:14), ma l’uomo, privo di conoscenza, ha preferito battezzare, cambiando il nome di Gesù nei titoli, senza valore (Mt.28:19).
Non volendo credere che “…siete stati lavati, siete stati santificati, siete stati giustificati nel nome del Signore Gesù Cristo e mediante lo Spirito del nostro Dio” (1Cor.6:11), non hanno alcuna parte col Signore. Se sei stato battezzato nei titoli del Padre, Figlio e Spirito, non puoi ricevere salvezza, perché in nessun titolo Dio ha posto la sua potenza.
Battezzati nel nome di Cristo Gesù, come lo furono tutti i fedeli delle chiese primitive, “Udito questo, furono battezzati nel nome del Signore Gesù” (At.19:5; 2:38; 8:16; 10:48), perché noi siamo “edificati sul fondamento degli apostoli e dei profeti, essendo Gesù Cristo stesso la pietra angolare” (Ef.2:20), per cui se perseveriamo in esso fino alla fine, riceveremo il premio promesso.
Se non sei stato battezzato nell’unico nome, che salva (Cristo Gesù), allora non sei neppure morto al peccato e perciò non sei risuscitato con Cristo. Infatti, è attestato che: “Noi dunque siamo stati sepolti con lui per mezzo del battesimo nella morte, affinché, come Cristo è risuscitato dai morti per la gloria del Padre, così anche noi similmente camminiamo in novità di vita” (Rom.6:4) e “…Poiché voi tutti che siete stati battezzati in Cristo, vi siete rivestiti di Cristo” (Gal.3:27), pertanto solo chi è battezzato in Cristo, è rivestito di Cristo, vale a dire è divenuto un uomo nuovo, nato da Dio (Gv.1:13).
Chi sono quelli salvati?
“Di lui (Gesù) attestano tutti i profeti che chiunque crede in lui riceve il perdono dei peccati mediante il suo nome” (At.10:43).
Tutti quelli che credono nel Figlio di Dio, ricevono salvezza, come Gesù disse: “Chi crede in lui non è giudicato; chi non crede è già giudicato, perché non ha creduto nel nome dell’unigenito Figlio di Dio” (Gv.3:18). Gesù sapeva bene che non tutti crederanno in Lui, ma accetteranno le bugie e i principi di quelli che, falsificando la Parola santa d Dio, hanno tradotto il messaggio, adattandolo secondo il loro pensiero e la loro dottrina. Il profeta Geremia rivelò che: “Quei profeti profetizzano menzogne nel mio nome; io non li ho mandati, non ho dato loro nessun ordine, e non ho parlato loro; le profezie che vi fanno sono visioni menzognere, divinazione, vanità, imposture del proprio cuore” (Ger.14:14). Infatti, vediamo che gli uomini preferiscono volentieri ascoltare i loro simili e rifiutare la verità, perché ingannati dal grande bugiardo, che è il padre di tutte le menzogne (Gv.8:44).
“Chi crede nel Figlio ha vita eterna, chi invece rifiuta di credere al Figlio non vedrà la vita, ma l’ira di Dio rimane su di lui” (Gv.3:36). Riconfermato dall’apostolo Giovanni che: “…la testimonianza è questa: Dio ci ha dato la vita eterna, e questa vita è nel Figlio suo. Chi ha il Figlio ha la vita; chi non ha il Figlio di Dio, non ha la vita” (1Gv.5:11,12). Se tu non credi nel Figlio di Dio, non puoi ricevere la vita eterna, perciò non ascoltare chi predica un vangelo diverso, perché la falsità porta alla morte eterna, nella geenna del fuoco inestinguibile (Ap.20.15), lontani per sempre da Dio, perché presto o tardi “…quando si manifesterà il Signore Gesù dal cielo con gli angeli della sua potenza in un fuoco fiammeggiante, per far vendetta di coloro che non conoscono Dio, e di coloro che non ubbidiscono al vangelo del nostro Signore Gesù” (2Tes.1:8).
“…questo è il mio sangue, il sangue del nuovo patto che è sparso per molti per il perdono dei peccati” (Mt.26:28). Il perdono dei peccati si riceve tramite il sangue di Gesù, perché: “…senza spargimento di sangue non c’è perdono dei peccati” (Ebr.9:22), “…in cui abbiamo la redenzione per mezzo del suo sangue e il perdono dei peccati” (Col.1:14; Ef.1:7).