Senza l’armatura di Dio, siamo perdenti.
“Il Signore designò altri settanta discepoli e li mandò a due a due davanti a sé in ogni città e luogo dov’egli stesso stava per andare” (Lc.10:1).
Gesù inviò i suoi discepoli ad evangelizzare, a guarire e a cacciare i demoni, ordinando: “Andate: ecco io vi mando come agnelli in mezzo a lupi; non portate borsa, né bisaccia, né sandali e non salutate nessuno lungo la strada”.
Non dovevano quindi portare alcuna cosa con sé, perché Gesù era dietro di loro, che li seguiva e per loro nessuna cosa poteva mancare.
Prima che Gesù sacrificasse la sua vita per molti, chiese ai suoi discepoli: ”-Quando vi ho mandato senza borsa, né bisaccia, né sandali, vi è forse mancato qualcosa?- Risposero: -Nulla-. Ed egli soggiunse: -Ma ora, chi ha una borsa la prenda, e così una bisaccia; chi non ha spada, venda il mantello e ne compri una” (Lc.22:35,36).
Fino a quando Gesù era con i suoi discepoli, non fece mancare alcuna cosa, perché era il Signore a guidarli. Era Gesù che li proteggeva da ogni attacco del diavolo, come avvisò: “Simone, Simone, ecco, Satana ha chiesto di vagliarvi come si vaglia il grano. …” (v.31,32).
Finita la sua missione, Gesù ritornò dal Padre, come è indicato: “…dopo aver egli stesso compiuto l’espiazione dei nostri peccati, si è posto a sedere alla destra della Maestà nell’alto dei cieli” (Ebr.1:3). I discepoli rimasero senza guida e per questo motivo, Gesù consigliò loro di prendere con sé borsa, bisaccia e spada, significando, in similitudine, l’armatura di Dio: “Rivestitevi dell’armatura di Dio, per poter resistere alle insidie del diavolo” (Ef.6:11). I discepoli non capirono il significato di quello che Gesù voleva indicare, perciò essi dissero: “…Signore, ecco qui due spade-. Ma egli rispose loro -Basta!-“ (Lc.22:38), il cui significato lo compresero in seguito.
Quando Gesù ritornò al Padre, che l’aveva mandato sulla terra, per redimere il suo popolo, come promesso non li lasciò orfani, ma diede ai suoi discepoli un aiuto, una guida: “…il Consolatore, lo Spirito Santo, che il Padre manderà nel mio nome, vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che vi ho detto” (Gv.14:26). E’ quindi necessario per il cristiano avere la guida spirituale per affrontare vittorioso il nemico e tutte le difficoltà che incontrerà nel cammino, come l’apostolo Paolo invita ed esorta a ricevere e a seguire lo Spirito Santo, come un combattente pronto alla battaglia: “Prendete perciò l’armatura di Dio, perché possiate resistere nel giorno malvagio e restare in piedi dopo aver superato tutte le prove” (Ef.6:13).
Viviamo in un mondo di malvagità, dove il male e il peccato avanza, così giorno per giorno dobbiamo prendere la nostra croce e andare avanti, ma senza lo Spirito Santo, la nostra completa armatura, è impossibile difenderci in sicurezza dalle insidie e dagli attacchi nemici. Quante volte le Sacre Scritture dichiarano che chi non ha lo Spirito Santo è morto, come gli Israeliti, indicati in Ezechiele 37, che sono rappresentati solamente come ossa secche. Riferendosi ai morti spirituali, Gesù disse: “lascia che i morti seppelliscano i loro morti” (Mt.8:22). A noi avverte: “…fate sentieri diritti per i vostri passi, affinché quel che è zoppo non divenga slogato, ma sia piuttosto risanato” (Ebr.12:13).
Lo Spirito Santo guidò gli apostoli nella volontà di Dio e trasmisero i suoi insegnamenti, scrivendoli, affinché potesse giungere la Parola di Dio a noi credenti degli ultimi tempi. E’ lo stesso Spirito, che è in noi e che ci insegna la: “…perseveranza affinché, fatta la volontà di Dio, otteniate ciò che vi è stato promesso” (Ebr.10:36). Senza lo Spirto Santo è impossibile comprendere; così fu anche per i discepoli, che non comprendevano quello che Gesù diceva, ma quando lo Spirito scese su di loro, capirono tutto quello che Gesù gli aveva detto.
Dio ha dato ad ogni credente una misura di fede, per cui “…senza fede è impossibile piacergli, perché chi si accosta a Dio deve credere che egli è, e che egli è il rimuneratore di quelli che lo cercano” (Ebr.11:6), che deve essere usata alla gloria di Dio, perché “Il giusto vivrà per fede” (Rom.1:17). Sapendo che “…siamo opera sua, creati in Cristo Gesù per le buone opere che Dio ha precedentemente preparato, perché le compiamo” (Ef.2:10) perché: “…la fede senza le opere è morta” (Gcm.2:20), perciò aggiungiamo alla nostra fede le opere, che Dio ha già stabilito, per compiere la volontà di Dio in giustizia, nella santità e con fede vera.
Indossiamo quindi l’armatura completa di Dio e, come “Nessuno che presta servizio come soldato s’immischia nelle faccende della vita, se vuol piacere a colui che lo ha arruolato” (2Tmt.2:4), avanziamo vittoriosi nella battaglia: “Combatti il buon combattimento della fede, afferra la vita eterna, alla quale sei stato chiamato e per cui hai fatto la buona confessione di fede davanti a molti testimoni” (1Tmt.6:12). Tutti quelli che servono fedelmente Dio, dovranno combattere contro i dominatori di questo mondo di tenebre, quindi dobbiamo essere ripieni di Spirto Santo, muniti di tutta l’armatura di Dio per lottare: “…contro le forze spirituali della malvagità, che sono nei luoghi celesti” (Ef.6:12).
Occorre perciò separarsi da ogni carnalità, conformarsi alla Verità, ponendo in Dio tutta la nostra fede, facendo le opere già fissate da Dio: “…e di non occuparsi di favole e di genealogie senza fine, le quali producono controversie piuttosto che l’opera di Dio, che è fondata sulla fede” (1Tmt.1:4).
“Ravvedetevi dunque e convertitevi, perché i vostri peccati siano cancellati” (At.3:19). Gesù ci avverte che “Se osservate i miei comandamenti, dimorerete nel mio amore; come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e dimoro nel suo amore” (Gv.15:10). Se facciamo la volontà del Padre, Gesù dimorerà in noi e se Gesù dimora in noi saremo più che vincitori.
Lascia ogni scienza, educazione e dottrina umana, ma segui lo Spirito Santo, metti in pratica la Parola di Dio data ai profeti e che Gesù e i suoi apostoli ci hanno insegnato ed avrai la certezza di essere nella giustizia e nella santità (Ap.22:11), “poiché il frutto dello Spirito consiste in tutto ciò che è bontà, giustizia e verità” (Ef.5:9).
Arrivare così alla fine con sicurezza e gioia, proclamare, come l’apostolo Paolo: “Ho combattuto il buon combattimento, ho finito la corsa, ho serbato la fede. Ora mi resta solo la corona di giustizia che il Signore, giusto giudice, mi consegnerà in quel giorno; e non solo a me, ma anche a tutti coloro che attendono con amore la sua manifestazione” (2Tmt.4:7,8).