Parlando ai farisei, Gesù dichiarò che Lui era venuto nel mondo per rendere ciechi quelli che vedevano (i sacerdoti, gli scribi e i farisei) e per dare la vista a quelli che non vedevano (in analogia, quelli che non conoscevano Dio e le sue leggi), ma “Alcuni dei farisei che erano con lui udirono queste parole e gli dissero: -Siamo forse ciechi anche noi?-. Gesù rispose loro: -Se foste ciechi, non avreste alcun peccato; ma siccome dite: Noi vediamo, il vostro peccato rimane-“ (Gv.9:40,41).
La stessa cosa avviene ai nostri tempi. Infatti, molti “dichiarano di conoscere Dio, ma lo rinnegano con i fatti, abominevoli come sono, ribelli e incapaci di qualsiasi opera buona” (Tito 1:16). Non bisogna meravigliarsi della loro cecità, perché tutti quelli che non credono nel Figlio Dio, l’ira di Dio rimane su di loro (Gv.3:36; Rom.1:18), perciò se non si ravvedono, periranno.
Anche se affermano di credere, le loro opere sono però malvagie e quindi rimarranno nei loro peccati. Soltanto Dio conosce i propri figli, “Tuttavia il solido fondamento di Dio rimane fermo, portando questo sigillo: -Il Signore conosce quelli che sono suoi-, e -Si ritragga dall’iniquità chiunque pronuncia il nome del Signore-“ (2Tmt.2:19).
Tutti quelli che pronunciano il nome del Signore, cioè Dio, devono ritirarsi da ogni iniquità, perché altrimenti corrisponderebbe a nominare il nome di Dio invano. Il nome di Dio non deve essere sulla bocca degli ingiusti, come è riportato: “Non pronuncerai invano il nome del Signore, tuo Dio, perché il Signore non lascerà impunito chi pronuncia il suo nome invano” (Es.20:7).
Facciamo attenzione alle dichiarazioni dei falsi cristiani, che sono guidati da uno spirito di errore, perché essi amano parlare di Dio, ma senza conoscerlo. Anche i falsi credono di aver ricevuto lo Spirito Santo, ma è solamente una grande emozione carnale, scambiata per spirituale. Essi si riconoscono dai loro frutti e anche quando parli loro della verità, usando le Scritture, si rivoltano contro, affermando che sei tu che menti, non loro.
Satana usa tutti i mezzi a disposizione per non essere scoperto. Per questo Gesù disse: “Non date ciò che è santo ai cani e non gettate le vostre perle davanti ai porci, perché non le pestino con le zampe e rivolti contro di voi non vi sbranino” (Mt.7:6).
La cosa meravigliosa è che Dio ci ha avvisato di tutte le occasioni in cui può trovarsi un suo figlio, perciò facciamo tesoro di ogni consiglio.
L’apostolo avverte che “Noi siamo da Dio; chi conosce Dio ascolta noi, chi non è da Dio non ci ascolta. Da questo conosciamo lo spirito della verità e lo spirito dell’errore” (1Gv.4:6). Tutti quelli che non ascoltano e contrastano la Parola, non sono da Dio, quindi non insistiamo a presentargli la verità, perché essa proviene dallo Spirito Santo. Ciò che è santo non va dato ai cani (increduli e malfattori). Inoltre, non gettate le perle (la Parola di Dio) davanti ai porci, perché come i porci non riconoscono le perle e le calpestano nella melma, così sono tutti quelli che non riconoscono la verità.
Molti sono rimasti increduli alla verità di Dio, per ricevere e apprezzare invece quella degli uomini, così “Avendo tralasciato il comandamento di Dio vi attenete alla tradizione degli uomini” (Mrc.7:8). Se è Dio a dare un comandamento, lo ignorano, mentre se è l’uomo, lo mettono in pratica. Ad esempio, molti credono ai dogmi, come alla trinità, al libero arbitrio, dio in carne, quindi nato e poi morto, con molte altre eresie.
Dio sapeva tutto, prima che fondasse il mondo, condannando i superbi, gli increduli, i malvagi e i bugiardi: “Guai a quelli che chiamano bene il male, e male il bene, che cambiano le tenebre in luce e la luce in tenebre, che cambiano l’amaro in dolce e il dolce in amaro!” (Is.5:20).
Seguire solo Gesù, il Maestro, il Signore e Salvatore, abbandonando tutti quelli “…che hanno mutato la verità di Dio in menzogna e hanno adorato e servito la creatura invece del Creatore, che è benedetto in eterno. Amen” (Rom.1:25).